mercoledì 25 agosto 2010

MISS MURETTO... di Alassio?


L'estate volge al termine e, come al solito, si cominciano a tirare le somme della stagione estiva.
Molte manifestazioni sono state un ottimo traino per l'economia turistica alassina, altre abbisognano di una profonda riconsiderazione.
La prima è sicuramente l'arci celebrata "Miss Muretto" che, grazie agli organizzatori degli ultimi anni, è stata completamente svilita dal suo significato originale.
Il maestro Mario Berrino l'aveva ideata come una competizione tra le più belle ragazze "dell'ombrellone accanto". Per tutte le aspiranti reginette di bellezza era obbligatorio essere in vacanza o abitare in Alassio e comprensorio. Una bellezza acqua e sapone che portava l'immagine della nostra città in tutta l'Italia. Anzi, per molti anni diventare Miss Muretto d'Alassio significava addirittura accesso diretto a "Miss Italia".
Ora, per scelta degli organizzatori, il nome "Alassio" è riportato in caratteri microscopici e in colori spenti, segnale di un mal sopportato binomio con la nostra città, usata solo come fonte di "emungimento" di denari pubblici.
Gli sponsor privati poi sono totalmente sconosciuti al grande pubblico, e la dice lunga il fatto che siano ogni anno sempre diversi.
E le aspiranti "miss", frutto di selezioni effettuate in località turisticamente agli antipodi della nostra Alassio, una volta arrivate nella nostra città quasi all'unisono ammettono ingenuamente di non esserci mai state. Alla faccia delle bellezze nostrane.
Che dire poi della NON considerazione dell'avvenimento, seppur ultracinquantennale, da parte delle principali emittenti televisive: quando va bene la sintesi dell'avvenimento viene ripresa da qualche sconosciuto canale satellitare - a pagamento - che mette il concorso nel palinsesto della seconda o della terza serata, con certezza assoluta di una scarsissima visibilità.
Ripensiamo se continuare a spendere centinaia di migliaia di euro in una iniziativa che ha dimostrato di non aver dato quei risultati che ci si aspettava da una simile mal gestita longevità. Continuare a sostenerla farà felici gli organizzatori, ma ormai è accanimento terapeutico.
Si torni alla originale formula del maestro Berrino e si investano i nostri sudati denari in qualcosa di più consono alla nostra città. O si chieda agli organizzatori una decisa sterzata.

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